Citando De Lamartine, che sosteneva come “Se a un uomo venisse concessa la possibilità di un unico sguardo sul mondo, è Istanbul che dovrebbe guardare”, inizia la nostra guida su cosa vedere a Istanbul. La metropoli turca resta una delle più affascinanti del mondo nonostante lo scorrere del tempo. Perdersi nei suoi vicoli permette di capire come possa esistere sulla Terra un microcosmo in grado di essere un a sé stante da qualsiasi altro.
Nella più importante città della Turchia si saldano storie di popoli e personalità che hanno scritto l’evoluzione del globo, costruendo pezzetto dopo pezzetto un lascito che merita di essere annoverato tra i patrimoni dell’umanità. Per tutti questi motivi le cose da fare e da vedere a Istanbul sono tantissime, e noi di ViaggioIn abbiamo tutta l’intenzione di guidarvi per mano in questa magnifica avventura.
Istanbul cosa vedere: quartieri, attrazioni e monumenti | |
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🏨 In quali quartieri conviene soggiornare? | Vedi le migliori zone |
🛫 Come arrivare e in quale aeroporto | Tutte le soluzioni più comode |
🍝 Cosa mangiare di tipico ad Istanbul | Scopri i migliori ristoranti |
L’attuale Istanbul è un luogo perennemente sospeso tra passato e futuro, diviso a metà tra una parte orientale più moderna e una occidentale più tradizionale e folkloristica. L’intensità della sua storia, che ancora oggi caratterizza interi quartieri, e la straordinaria posizione geografica, che ne ha plasmato la natura eterogenea, la rendono una megalopoli unica. Oggi, con i suoi oltre 13 milioni di abitanti, detiene la palma di città “europea” più popolosa, nonché terza nel mondo. Entra a far parte con ampio merito del tesoro protetto dall’UNESCO nel 1985 e risulta meta in Europa tra le più raggiunte.
In questo articolo puoi trovare:
Cosa vedere a Istanbul: le attrazioni da non perdere
Come accennato nel paragrafo introduttivo, Istanbul sta diventando di gran lunga uno dei punti di riferimento per i turisti di tutta Europa e del mondo. Presenta una popolazione sconfinata, e i tanti visitatori ne accrescono quotidianamente il caos. Limitarsi a dire cosa vedere ad Istanbul in un solo articolo non sarà facile, ma procedendo con ordine si può trovare il bandolo della matassa.
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Considerando l’interezza del suo territorio, è giusto dividere la nostra guida tra la parte europea, la più nota, da quella asiatica. Nella nostra classifica delle cose assolutamente da vedere a Istanbul ci sono i luoghi della storia e della cultura, della religione e della politica. Per cui mettetevi comodi e godetevi questo lungo viaggio tra i luoghi e le attrazioni di Istanbul.
Istanbul cosa vedere: la parte europea
Iniziamo il nostro percorso dalla parte più conosciuta e blasonata della città di Ataturk, quella europea. Posta sulla riva occidentale dello stretto del Bosforo, sorgono qui le principali attrazioni di Istanbul da cartolina. Immergiamoci adesso nei luoghi da visitare ad ogni costo:
Palazzo Topkapi
La nostra rassegna sulle cose da vedere a Istanbul assolutamente si apre con il palazzo che fu la residenza del sultano ottomano nonché centro amministrativo dell’Impero dalla seconda metà del XV sec. al 1856. Costruito per volontà di Maometto II sul cosiddetto Promontorio del Serraglio per dominare sulla vecchia Costantinopoli, e in origine conosciuto con il nome di Yeni Saray, fu soggetto a numerose opere di ampliamento e restauro, salvo poi venir progressivamente abbandonato dai sultani e ridimensionato a museo nel 1924. Da molti viene considerato il primo grande museo della Repubblica Turca dove poter ammirare i resti di quella che fu una vera e propria cittadella imperiale costituita da corti e giardini impreziositi da numerosi sfarzi.
Il Palazzo è adiacente alla fermata metropolitana Sultanahmet. Una volta scesi bisognerà camminare per circa 10-15 minuti, procedendo verso il Corno d'Oro, passando davanti la Basilica di Santa Sofia. Se invece si sceglie il tram, bisognerà prendere la linea T1, scendendo a Gülhane.
Il costo per il Museo è di circa 11€ mentre per visitare l’Harem c’è bisogno di un ulteriore biglietto aggiuntivo del costo di 7€;
Il giorno di chiusura del Museo è il martedì e fino alle 12:00 nel primo giorno delle festività religiose. Per gli orari dei restanti giorni ci sono da considerare le variazioni in base al periodo dell’anno scelto per la visita. Di seguito ecco la panoramica completa:
- dalle 09:00 alle 17:00 da inizio novembre alla prima metà aprile;
- dalle 09:00 alle 17:00 dalla seconda metà aprile a fine ottobre;
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Moschea di Santa Sofia
Dedicato, come si può intuire dal nome, alla Sophia (la sapienza di Dio), la sua storia è alquanto travagliata. Dal 537 al 1453 fu cattedrale ortodossa e sede del Patriarcato di Costantinopoli, per poi essere convertita dai crociati a cattedrale cattolica. Dal 1453 divenne moschea ottomana, per poi essere museo dal 1935 per volere di Mustafa Kemal Ataturk, il capostipite e primo presidente della Repubblica Turca. La dicitura di basilica, dove era addirittura proibito svolgere culto, rimase fino a pochi mesi fa, quando Erdogan decise di riconvertire per l’ennesima volta la struttura, riportandola a moschea. Come Istanbul rappresenta il punto d’incontro fra due mondi differenti (Occidente ed Oriente), anche Agya Sofia, questo il nome autoctono, vede l’unione armonica di elementi bizantino/cristiani, di cui è esempio la cupola, ed islamici, con i quattro minareti.
L’edificio risulta essere ubicato in corrispondenza della fermata metropolitana Sultanahmet, utilizzando la linea M2. Due le alternative per raggiungere la Basilica di Santa Sofia: Il costo del biglietto per l'ingresso alla Basilica di Santa Sofia è pari a 72 TL (poco meno di 11€). I minori di nove anni entrano gratis ma devono mostrare un documento di identità al momento dell'ingresso. Il lunedì rimane chiusa al pubblico mentre nei restanti giorni l’orario varia a seconda del periodo di visita, che riassumiamo di seguito:
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Moschea Blu
Sultanahmet Camii, meglio conosciuta con il nome di Moschea Blu, è una delle più importanti della città. Costruita nel 1616 dall’architetto anatolico di origine albanese Sedefkar Mehmed Agha, fu voluta dal sultano Ahmed I che portò avanti il progetto con soli capitali pubblici, subendo il malcontento delle classi più povere. Entrandovi si capisce subito il motivo del nome: i suoi meravigliosi interni sono decorati con più di 20.000 piastrelle in ceramica di Iznik con varie sfumature di blu e verde che, con la luce che filtra dall’esterno, contribuiscono a creare un’atmosfera unica e suggestiva. Altra diatriba riguardò i suoi sei minareti, all’epoca pari alla Sacra Moschea della Mecca prima che se ne eresse un settimo per ristabilire il primato di quest’ultima.
La Moschea si trova in corrispondenza della fermata del tram Sultanahmet; l’ingresso è gratuito tutti i giorni eccetto il venerdì mattina oppure durante la preghiera. Inoltre, per essere ammessi è obbligatorio rispettare alcune regole riguardo l’abbigliamento: togliere le scarpe e inserirle in una busta di plastica, gli uomini devono avere pantaloni almeno sotto il ginocchio e magliette almeno a mezza manica mentre le donne devono indossare gonne sotto il ginocchio e coprire i capelli con il velo( buste di plastica e veli vengono regalati all’ingresso). Il velo deve essere posizionato sopra la testa e girato intorno al collo, avendo cura di coprire anche le spalle.
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Gran Bazar
La nostra rubrica sulle cose da vedere ad Istanbul continua con uno dei posti in cui più si respira l’atmosfera esotica propria della città. Il Gran Bazar, costruito nel 1461, è votato nel 2014 tra le attrazioni turistiche più visitate, ed è uno dei mercati coperti più grandi e antichi del mondo. Coi suoi 61 vicoli coperti e oltre 4000 negozi, viene considerato come uno dei primi centri commerciali della storia! Parliamo di un luogo talmente vasto da necessitare quasi una cartina per capire come visitarlo. senza perdervisi. I nostri consigli su come visitare il Gran Bazar sono semplici: seguire colori, profumi e la parola d’ordine, mercanteggiare!
Come arrivare al Gran Bazar di Istanbul? Sono due le possibilità da poter scegliere per visitare il più grande mercato al coperto di Europa:
- A piedi: 950 metri dalla Moschea Blu, circa 15 minuti per via Peykhane Cd e Yeniceriler Cd;
- In bus: circa 10 minuti dalla Moschea Blu. Prendete il bus T1 in direzione Bagcilar alla fermata Sultanahmet e scendi a Cemberlitas.
Aperto tutti i giorni dalle dalle 08:30 alle 19:00, chiuso la domenica e tutti i giorni di Bayram religiosi.
La Moschea è ubicato in corrispondenza della fermata metropolitana di Vezneciler; è aperta ai visitatori dalle 09.00 alle 17.30 ma ci potrebbero essere delle piccole interruzioni durante le cinque preghiere quotidiane, dato che l’edificio è ancora oggi utilizzato come edificio di culto e viene quindi chiuso subito dopo la chiamata del muezzin alla preghiera. L’ingresso è gratuito; trattandosi di un luogo di culto, non risulta essere regolato da un sistema di biglietti.
Moschea di Solimano
Più nota semplicemente come Suleymaniye, è costruita tra il 1550 e 1l 1557. Situata sul sesto colle della città, con vista panoramica sul versante ovest del Corno d’Oro, fu commissionata da Solimano il Magnifico, forse il più grande e conosciuto fra i sultani, impiegando ben 3523 artigiani a maggioranza armena. L’edificio, dominato da una grandiosa cupola di 53 metri, è circondato da mura esterne e da edifici adiacenti: scuole, imaret (ricovero e mensa popolare), un ospedale, un hamam e un cimitero. All’interno di quest’ultima struttura vi è anche il mausoleo del sultano Solimano il Magnifico e un frammento della celebre Kaaba della Mecca. La presenza di quattro minareti, sta a simboleggiare il fatto che Solimano fu il quarto sultano dopo la conquista di Costantinopoli.
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Ponte di Galata
Se credete che un ponte possa non dire nulla di che visitando una città già piena di storia, vi sbagliate di grosso. Attraversando quello di Galata inizierete a percepire subito il folklore che si vive nell’omonimo quartiere. Il ponte rappresenta un legame simbolico tra l’Istanbul ottomana storica e la città che era degli stranieri: il distretto di Beyoglu con le sue ambasciate, i negozi, l’edilizia ottocentesca e le simili chiese cristiane di Roma. La struttura attuale, completata nel 1994, è il risultato di un processo di ristrutturazione e rinnovamento portato avanti per secoli. L’idea primordiale risale al 1502, quando il primo progetto, affidato a un tale di nome Leonardo da Vinci, fu ritenuto troppo ambizioso per essere realizzato. Successivamente anche Michelangelo fu contattato, ma stavolta fu il Buonarroti a tirarsi indietro. Il via libera arrivò nell’800, col primo ponte completato intorno al 1835. Da quel giorno centinaia di pescatori locali si ritrovano per ore e ore a discutere e a tirar su quintalate sgombri!
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Torre di Galata
La nostra rassegna delle cose da vedere a Istanbul ad ogni costo si conclude con il punto panoramico della città, la Torre di Galata. Venne eretta nel 528 e doveva servire da faro, ma così fu solo per pochi secoli. Vari incendi la minarono, anche abbattendola parzialmente, prima della ricostruzione nel 1348 da parte dei cristiani genovesi, colonizzatori durante il Medioevo della cittadella omonima. Dalla cima si gode della miglior vista panoramica sul Bosforo e sull’intera metropoli, percependo il suo essere sconfinata.
Cosa visitare ad Istanbul: il punto sulla parte asiatica
Se tanto ci siamo dilungati su cosa vedere ad Istanbul nella parte europea, con tante altre attrazioni di cui vi parleremo più avanti per soddisfare il vostro tempo nel caso ne aveste per girare ancor più la città, molto più esile sarà questa carrellata sulla parte asiatica. C’è un motivo per cui molti la snobbano: parliamo di una zona sostanzialmente moderna e post-moderna, sorta molti secoli dopo e sfruttata oggi maggiormente come fulcro economico, esattamente come zone cittadine da poter vedere in Asia.
Le uniche due attrazione di Istanbul d’Asia che sono davvero imperdibili sono la collina di Camlica, di fatto il punto più alto della città dove si possono apprezzare le architetture dei parchi contemporanei, e il Beylerbeyi Palace, un sorta di partente in piccola scala del più famoso Dolmabahce, di cui parleremo qui sotto.
Istanbul cosa vedere: attrazioni con 4 giorni di viaggio
Se siete dei camminatori seriali, Istanbul è decisamente la città che fa per voi. I quartieri di Fatih e Sultanahmet sono quelli delle moschee e della storia locale, e sono tutti girabili a piedi visto che la maggior parte dei turisti prenota un hotel proprio in queste zone.
Avendo un po’ più di tempo a disposizione però, magari più di un weekend da toccata e fuga, ci si può concedere qualche scoperta ulteriore. Dette quindi le cose da vedere a Istanbul assolutamente, è giusto arrivare alla carrellata delle attrazioni di Istanbul importanti, ma da smarcare con più calma:
Fener e Balat
Sono i due quartieri dei colori della città. Le casette a schiera caratteristiche si raggiungono tramite scalinate piene di luci, lampade e pitture popolari. Parliamo di zone povere, che vale la pena affrettarsi a visitare vista l’incuria che spesso le contraddistingue. Se amate la frizzantezza di simili scenari, la scelta di soggiornare qui non è da scartare, soprattutto perché i prezzi degli hotel sono molto contenuti.
Dolmabahce Palace
Questo meraviglioso esempio di stile barocco e rococò è stato il primo palazzo occidentale della città. Costruito tra il 1843 e il 1856 può definirsi la vera culla della repubblica. Qui vi risiedette fino alla morte Ataturk, qui ereditò il posto di comando dai sultani dell’ultimo impero ottomano. Avendo tempo è d’obbligo dedicare una mezza giornata alla sua visita, anche perché ogni sua parte è un capolavoro da scoprire. Dai giardini curati al museo degli orologi e della pittura ottocentesca, passando per i due edifici principali: il palazzo centrale e l’harem.
Le cisterne di Istanbul
Forse non tutti sanno che sono due le grandi cisterne che alimentavano la città fino a qualche secolo fa. La più importante è certamente la Basilica Cisterna, situata a due passi dalle moschee principali nel quartiere di Sultanahmet. Appena più a Nord-Ovest, dirigendosi verso il Gran Bazar e la Moschea di Solimano, ci si imbatte nella seconda cisterna, più profana ma ugualmente suggestiva e rinfrescante, soprattutto in estate, come si intuisce già dalla foto qui sopra.
Il Bosforo e le sue perle
Sicuramente tra le attrazioni di Istanbul è impossibile non parlare del Bosforo, lo stretto che separa la parte occidentale da quella asiatica, che unisce il Mar Nero al Mar di Marmara, anticamera del Mediterraneo. Oltre ad essere uno dei tratti marini più trafficati ed importanti al mondo, il Bosforo è sfruttato anche come insieme di luoghi turistici. Sono numerosissime le crociere che partono ogni giorno spingendosi dal Corno d’Oro fino ad Anadolu, quasi a ridosso del bacino Nero. A seconda del tempo a disposizione ci si può godere traversate che durano una, due, tre o quattro ore.
Siamo ormai giunti al termine di questo affascinante percorso. Chi scrive questo pezzo è consapevole di non poter descrivere a pieno cosa si provi visitando una realtà tanto diversa e allo stesso tempo simile a una occidentale. Istanbul è una città che ti rapisce e ti ammalia, un leitmotiv che ci è stato tramandato da sempre anche da figure di spessore senza pari. Tra queste c’è un nostro conterraneo, Umberto Eco, con le cui parole decidiamo di congedarci perché incarnano un pensiero di fondo inconfutabile: “C’è un solo modo per conoscere bene Istanbul: girare da solo, a piedi, e smarrirsi.”