Mangio troppo, non viaggio mai abbastanza, ed amo profondamente. In una parola: vivo“. Si descrive così Letizia Gardin, content creator che ha deciso da diversi anni a questa parte di condividere le proprie esperienze sul travel blog “MangiaViaggiaAma“, fonte di ispirazione per tanti ragazzi a caccia di consigli utili sulle mete da visitare. Noi di ViaggioIn abbiamo avuto il piacere di scambiare quattro chiacchiere con lei all’interno della nostra nuova rubrica “ViaggioInsieme a...”.

Letizia è una ragazza che punta molto sul concetto di organizzazione, tanto da studiare nei minimi dettagli l’itinerario di un determinato viaggio. Una “pianificazione” meticolosa che traspare nitidamente leggendo gli articoli del suo blog. Partendo da ciò abbiamo pensato di chiederle se vi siano degli accorgimenti particolari da seguire nell’organizzare un viaggio (specie quando si ha poco tempo a disposizione causa lavoro/studio) ma anche dei consigli sulle prossime mete da visitare, alla luce delle innumerevoli esperienze da lei raccolte.

 

1) Ciao Letizia! Cominciamo con una domanda che si fanno in tanti e alla quale tu sembri essere riuscita a dare una risposta: com’è possibile conciliare il lavoro con il tanto viaggiare?

Ciao a tutti! Chiaramente il primo passo è avere il lavoro giusto, inutile negarlo. Io lavoro in proprio perciò sono libera di gestirmi e partire quanto e quando preferisco, è ovvio che chi lavora invece come dipendente deve gestirsi in base ai giorni di ferie disponibili. Però con le tante opportunità low cost che abbiamo ai giorni nostri è molto più semplice rispetto a un tempo organizzare anche semplicemente qualche weekend lungo, tenendo d’occhio ponti e festività. Per le prossime feste natalizie, ad esempio, con 5 giorni di ferie si può viaggiare per quasi due settimane. Il primo consiglio che mi sento di dare è quindi di controllare con largo anticipo il calendario e iniziare a cercare qualche offerta.

2) Leggendo di te nella descrizione del tuo sito, abbiamo capito che sei una persona che ragiona su ogni minimo dettaglio. Svelaci come stai organizzando il tuo prossimo viaggio per il Giappone?

Per il viaggio in Giappone credo di aver già cambiato 3 itinerari prima di arrivare alla versione (spero) definitiva. La prima cosa è stata comprare la guida cartacea. Può sembrare anacronistico per chi scrive online ma mi piace collezionarle. Poi ho letto diversi blog di viaggio per capire quali fossero le tappe da non perdere per un primo viaggio nel Paese. E infine ho iniziato con i tentativi di incastro delle varie località: in Giappone ci si sposta principalmente con i treni ad alta velocità, che però sono piuttosto costosi. Per risparmiare qualcosa esistono i pass e vorrei farmi bastare quello da 7 giorni; perciò la sfida più grande è cercare di inserire gli spostamenti più lunghi in quella settimana. Ho anche bloccato delle stanze a cancellazione gratuita per ogni tappa così da non rischiare che salgano troppo i prezzi, il resto lo organizzerò più avanti.

3) Questa estate hai trascorso 18 giorni lungo la ‘West Coast’ degli Stati Uniti. Il racconto che ne fai su “MangiaViaggiaAma” è davvero dettagliato e impressionante. Tra i tanti luoghi che hai visto, quali sono quelli che ti hanno colpito di più?

Difficile scegliere, i panorami americani sono davvero impressionanti. Oltre a San Francisco, che ho amato moltissimo, probabilmente metterei sul podio Bryce Canyon e l’Antelope Canyon. Però è davvero complesso scegliere perché è stato un itinerario molto ricco, in cui siamo passati dalle metropoli all’alta montagna ai deserti ai canyon, paesaggi che è difficile confrontare tra loro.

Antelope Canyon

L’Antelope Canyon è uno dei luoghi che Letizia ha apprezzato maggiormente durante il suo viaggio lungo la ‘West Coast’ degli Stati Uniti.

4) Ripensandoci adesso, sei soddisfatta di come è andato questo viaggio? Oppure a posteriori cambieresti qualcosa del tuo itinerario?

In generale sono soddisfatta, ovviamente ci sono tappe che colpiscono meno di altre ma è impossibile saperlo prima di partire e in ogni caso alcune non si potrebbero eliminare. Ad esempio sapevo bene che rispetto ad altri parchi il Grand Canyon non mi avrebbe entusiasmato così tanto, ma si può davvero pensare di non visitare il Gran Canyon almeno una volta nella vita? Ecco, col senno di poi avrei saltato Canyonlands e visitato piuttosto degli slot canyons meno conosciuti come il Peek-a-boo, ma anche questa è una cosa che posso dire solo a posteriori perché si tratta di un parco che non mi ha colpita.

5) Un altro viaggio che ci ha colpito molto è stato quello che hai fatto in Giordania. Cosa hai pensato quando hai visto davanti a te la distesa rossa del Wadi Rum?

Oggi la Giordania è una meta gettonatissima grazie ai voli molto economici e ne sono davvero felice. Per me era un sogno da sempre, da appassionata di storia dell’arte la sola visita al sito archeologico di Petra sarebbe valsa il viaggio, eppure ora faticherei a dirvi se sia Petra o invece il Wadi Rum la cosa più bella della Giordania. Credo questo già vi possa far comprendere quanto mi è piaciuto. I deserti hanno sempre un fascino particolare e forse il Wadi Rum è il più interessante che abbia visitato finora, una distesa sconfinata di terra rossa che all’alba e al tramonto ha dei colori indimenticabili.

Deserto Wadi Rum Giordania

Il deserto del Wadi Rum (Giordania) ha letteralmente impressionato Letizia

6) Parlando invece della Giordania in generale, puoi darci una descrizione della cultura e del tipo di cucina che hai assaggiato?

I giordani sono un popolo oltremodo accogliente, la frase che ho sentito ripetere più spesso è stata “Welcome to Jordan!” pronunciata da chiunque ci incontrasse per strada. In genere chiunque torna da un viaggio in Giordania ripete la stessa cosa, è un’accoglienza quasi proverbiale. La maggioranza della popolazione è musulmana ma soprattutto nella capitale Amman ormai sono molti i giovani che non seguono nessuna religione, un po’ come anche in Italia. Questo non cambia però il fatto che resti un paese islamico, perciò a qualsiasi viaggiatore consiglio sempre un minimo di buon senso: nessun giordano direbbe mai nulla a un turista a proposito del suo abbigliamento, ma per la cultura locale ad esempio canotte troppo scollate o pantaloni troppo corti non sono molto rispettosi e sarebbe meglio evitarli.
Quanto alla cucina tipica è la tradizionale libanese: hummus, falafel e in generale tanti piccoli antipasti da condividere tra commensali, i “meze”. Tra gli ingredienti più presenti ci sono ceci e melanzane ed oltre a essere una delle cucine più buone al mondo è anche perfetta per i vegetariani.

7) Dicono che i viaggiatori seriali siano quelli che vogliono visitare più posti possibili. Secondo noi il viaggiatore deve essere anche in grado di saper tornare nello stesso posto più di una volta. Con quale delle due ipotesi ti senti più d’accordo?

Credo nessuna delle due visioni sia “sbagliata”, piuttosto ha a che fare con il carattere. Personalmente fatico a tornare in una stessa destinazione perché il mondo mi sembra ancora troppo grande e inesplorato, mi mancano da visitare ancora troppe cose per poter investire giornate di viaggio in un luogo già conosciuto. Però ci sono anche dei posti in cui sono tornata o tornerei volentieri, dipende un po’ dalle circostanze: se ho a disposizione una/due settimane di viaggio preferisco per ora scegliere una destinazione completamente nuova. Nel futuro forse la prospettiva cambierà, magari per nostalgia di un certo viaggio o perché sentirò meno quest’impellenza di esplorare nuove mete.

8) ViaggioIn nasce con l’intento di dare suggerimenti a chi decide di mettersi in viaggio per visitare le bellezze nel nostro mondo. Qual è il tuo consiglio?

Siviglia (Spagna), una delle tante mete visitate da Letizia.

Partite! Viviamo tempi complessi sotto tanti punti di vista, ma abbiamo la fortuna di avere a disposizione tanti strumenti per viaggiare in modo più semplice ed economico rispetto alle generazioni precedenti. Certo dobbiamo lavorare su un viaggio responsabile e consapevole, però di sicuro sarebbe un peccato non viaggiare, in Italia ed oltre: conoscere culture differenti dalle nostre credo sia oggi più che mai un imperativo morale. Poi magari ci sarà la destinazione che piace di più e quella che invece proprio non ci lascia nulla, ci saranno gli imprevisti, ma sono sempre esperienze che arricchiscono più di qualsiasi oggetto.

 

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